jueves, 1 de octubre de 2015

No Madrid usciranno dalla UE Un rischio per tutti

«La Catalogna è europea perché è spagnola. Artur Mas ha ingannato molti catalani, continuando a dir loro: da indipendenti, resteremo sempre nella Ue. Ma non è così. Se Barcellona dichiarerà unilateralmente l’indipendenza dalla Spagna, la sua uscita dalla Ue sarà inevitabile, automatica. E sarà un rischio per tutta l’Unione». 
Pablo Zalba Bidegain, eurodeputato spagnolo del Partito popolare e vicepresidente della Commissione Affari economici e monetari all’Europarlamento, si dice «molto preoccupato» dai venti di secessione che soffiano da Barcellona. E non certo perché lui viene dalla Navarra. Lo preoccupano i riflessi sull’Europa intera. 
Perché? «Perché l’Europa vuole oggi abbattere le frontiere, non costruirne di nuove. Unire, e non creare fratture. E portare avanti l’idea federale, con gli Stati che cedono più sovranità all’Unione. Una dichiarazione di indipendenza catalana andrebbe esattamente nel senso opposto». 
Non pensa che Bruxelles, maestra di negoziati, potrebbe alla fine negoziare un’«uscita morbida» dalla Spagna per Mas e i suoi? «Impossibile. Sono gli stessi Trattati dell’Ue a sancire il destino di chi vuol secedere dal proprio Paese. E poi, la Catalogna ha una sua grande vocazione europea. Ma lo ripeto: è europea perché è spagnola». 
È ancora possibile un dialogo con Madrid? «Certo che sì: il governo popolare di Rajoy ha sempre la mano tesa verso Barcellona, è sempre pronto ad ascoltare e a parlare. Purché il dialogo resti entro i limiti della legalità: e cioè, che non vi siano dichiarazioni e iniziative unilaterali». 
La vostra memoria storica racchiude anche sangue e violenza: c’è il rischio di una nuova guerra civile? «Assolutamente no. A Barcellona devono soltanto formare un governo e poi cercare di risolvere i problemi concreti, quotidiani, dei loro cittadini: primo, combattere la disoccupazione; secondo, generare la stabilità necessaria perché arrivino gli investimenti, anche dall’estero». 
Ma la Catalogna ha anche le sue risorse. Non potrebbe avere una sua autonomia economica, se lasciasse Madrid? «No. Pensi solo che, in un caso del genere, tutte le sue imprese dovrebbero cominciare a pagare i dazi per esportare i loro prodotti nel resto della Spagna, o dei Paesi Ue».
 Eppure conta anche il voto popolare, la democrazia diretta... «Sì. Ma a Barcellona, come tutti sappiamo, i sostenitori dell’indipendenza hanno avuto in realtà meno voti di quelli che non la vogliono. Poi hanno vinto con i seggi, per via della legge elettorale. Però io continuo a credere nella vocazione europea dei catalani». 


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