viernes, 12 de julio de 2013

VERSO IL CONSIGLIO UE, LA 'GOLDEN RULE' DIVIDE GLI EURODEPUTATI /FOCUS

Cosa pensano gli eurodeputati in Commissione per i problemi economici e monetari della 'golden rule' per gli investimenti di interesse europeo? "Sono divisi, ma direi che in leggera maggioranza sono contrari", dichiara a Public Policy Werner Langen, dell'Unione Cristiano Democratica, il partito della cancelliera Angela Merkel. La proposta di uno scorporo di questi investimenti dal vincolo di bilancio del 3% del Pil, annunciata dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, sarà discussa al prossimo Consiglio europeo il 27 e il 28 giugno. "Ma non è certo una novità, già Mario Monti nel '96 difendeva questa misura - dice Sylvie Goulard, eurodeputata francese del Movimento democratico, e membro della Commissione -. Personalmente se da una parte trovo giusto che si tenga conto della natura della spesa (distinguendo se si tratta di una spesa corrente oppure di un investimento), dall'altra sono convinta che, ammettendo troppe eccezioni, si rischia di non avere più una regola". Secondo Goulard, dopo lo scorporo degli investimenti nelle infrastrutture, altri chiederebbero di togliere dal calcolo del debito le spese per gli indigenti o per i giovani. "I vincoli sono necessari", aggiunge. "Dobbiamo essere molto seri sulla spesa pubblica". Della stessa opinione anche Langen: "Sono fortemente contrario a questo tipo di golden rule" dichiara. "E comunque è il debito totale che conta: per l'Italia una misura del genere potrebbe essere politicamente conveniente, ma si troverebbe a dover affrontare sempre lo stesso debito. Anche se - ammette - è importante che una parte del decifit sia investito e non solo speso nei consumi". La Commissione europea al momento preferisce non commentare la proposta che sarà a breve discussa dal Consiglio. In ogni caso la Commissione dovrebbe a breve chiarire i criteri di una possibile attuazione della golden rule, quasi certamente alquanto restrittivi. Del resto in questi giorni il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha ribadito l'opposizione della Germania agli scorpori dal calcolo dei deficit. Recentemente, invece, il governo francese si è espresso favorevolmente nel senso di un più generale allentamento dei vincoli di bilancio: "La Francia, a differenza dell'Italia, è ancora fuori dai parametri di stabilità europei - chiarisce Goulard - pertanto non sono d'accordo con le dichiarazioni di Hollande. Inoltre in un contesto così fragile, con le elezioni tedesche a settembre, credo sia controproducente aprire una discussione in merito". Per Goulard è una questione di affidabilità: "Sono certa che, se la Germania si fidasse degli altri paesi, una misura del genere sarebbe bene accetta - spiega -, ma non possiamo sempre prendere impegni e poi non rispettarli, anche per evitare di mettere a rischio la fiducia dei mercati". Insomma non sarebbe il momento giusto per cambiare le regole: "Ora la questione chiave è la disoccupazione - aggiunge il vicepresidente della Commissione parlamentare Pablo Zalba Bidegain, del Partito popolare spagnolo - dobbiamo assicurarci che le regole siano abbastanza flessibili da permettere agli Stati membri di incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro, ma per questo non serve allentare ulteriormente i vincoli". Le misure attuali, infatti, sarebbero già abbastanza flessibili: "Con il Sixpack (una serie di misure che nel 2011 hanno riformato il patto di stabilità, Ndr) la Commissione europea può controllare la spesa pubblica e privata più nel dettaglio - conclude Goulard -, e questo garantisce una maggiore flessibilità rispetto al patto di stabilità originariamente previsto".(Public Policy) http://www.publicpolicy.it/verso-il-consiglio-ue-la-golden-rule-divide-gli-eurodeputati-focus-14652.html

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